La tua azienda è conforme all’European Accessibility Act? Scarica la nostra guida e informati ora che è entrata in vigore!

La tua azienda è conforme all’European Accessibility Act? Scarica la nostra guida e informati ora che è entrata in vigore!

Un gruppo di auditor in accessibilità digitale valuta il sito web di un’azienda per verificare se rispetta l’accessibilità web obbligatoria.

Siete conformi all’accessibilità web obbligatoria prevista per il 2025?

Il paradigma dell’accessibilità web obbligatoria passerà dall’essere una buona pratica volontaria a diventare una realtà con un requisito legale ineludibile, segnando un prima e un dopo nel panorama digitale.

Questa trasformazione interesserà sia il settore privato che quello pubblico, stabilendo requisiti rigorosi per garantire che tutte le persone possano accedere ai servizi e ai prodotti digitali senza barriere, con sanzioni economiche che possono raggiungere fino a un milione di euro a seconda della gravità della violazione.

Infatti, fino ad oggi, numerose organizzazioni hanno affrontato l’accessibilità web come un’iniziativa volontaria basata su buone pratiche, senza conseguenze legali in caso di inadempienza.

Tuttavia, in Europa, il panorama cambierà radicalmente a partire dal 28 giugno 2025, quando l’accessibilità legale obbligatoria richiederà al settore privato il rispetto di requisiti specifici stabiliti dall’European Accessibility Act (EAA), che si aggiungono alle normative degli Stati membri secondo le linee guida WCAG 2.2.

Per la prima volta nella storia della legislazione europea in materia di accessibilità, il mancato rispetto comporterà sanzioni reali e significative, a differenza delle precedenti normative che non prevedevano meccanismi sanzionatori efficaci.

Questa transizione risponde alla crescente digitalizzazione dei servizi essenziali che ha evidenziato la necessità di garantire la parità di accesso a tutti gli utenti.

Lo stesso vale per l’America Latina, dove esistono normative che stabiliscono le linee guida e i requisiti in materia di accessibilità digitale nei diversi paesi che compongono la regione. Ciò al fine di garantire l’eliminazione delle barriere nel mondo online e poter così sfruttare al massimo tutto ciò che offre l’ambiente digitale in cui viviamo oggi.

Fondamenti dell’inclusione digitale: il diritto a un web per tutti

L’accessibilità digitale è un pilastro fondamentale dell’inclusione sociale, riconosciuta dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità come un diritto umano fondamentale.

Ma è importante sapere che queste norme non vanno a beneficio esclusivo delle persone con disabilità, ma anche di altri gruppi vulnerabili come gli anziani o le persone con scarse competenze tecnologiche.

Per questo motivo, l’obbligatorietà risponde al riconoscimento che l’uguaglianza e le pari opportunità sono garantite attraverso la non discriminazione e l’accessibilità universale.

Inoltre, l’accessibilità web obbligatoria, considerata da una prospettiva di sviluppo produttivo e persino imprenditoriale, può aumentare, ad esempio, il tasso di conversione fino al 15% nel commercio elettronico semplicemente rispettando le linee guida di accessibilità stabilite, dimostrando che non solo è eticamente corretta, ma anche strategicamente vantaggiosa.

Ambito di applicazione e settori interessati dalla normativa

Pubblica amministrazione: quadro normativo esistente

Per le amministrazioni pubbliche, i requisiti di accessibilità web obbligatoria non rappresentano una novità assoluta. Le normative di ciascun paese dell’Unione Europea stabiliscono già requisiti specifici per tutto il settore pubblico.

Questi organismi devono garantire che i loro siti web e le loro applicazioni mobili siano “percepibili, utilizzabili, comprensibili e robuste”, conformi alla norma e basati sulle WCAG 2.1 livello AA.

Inoltre, richiedono revisioni periodiche, rapporti di monitoraggio e l’abilitazione di canali attraverso i quali gli utenti possano segnalare eventuali barriere all’accessibilità. L’applicazione di questi obblighi comporta compiti tecnici complessi: dalle verifiche di accessibilità al costante aggiornamento dei contenuti e delle funzionalità.

È quindi indispensabile avvalersi del supporto di esperti in materia di accessibilità e sviluppatori specializzati, che facilitano la corretta interpretazione della normativa e l’implementazione di soluzioni efficaci.

Questa precedente esperienza nel settore pubblico costituisce senza dubbio un punto di riferimento per le aziende private che ora devono affrontare obblighi simili.

Settore privato: nuove responsabilità in materia di accessibilità web

Sebbene esistano già normative che stabiliscono obblighi di accessibilità per le aziende private, come l’European Accessibility Act, con questa legge il quadro normativo diventa più severo e si amplia sia in termini di numero di requisiti che di portata delle aziende interessate.

Finora gli obblighi potevano sembrare limitati a determinati settori o alle grandi imprese, ma la nuova legge introduce requisiti molto più severi e copre uno spettro aziendale notevolmente più ampio.

Praticamente qualsiasi organizzazione che offre prodotti o servizi digitali al pubblico potrebbe essere obbligata a conformarsi ai nuovi standard di accessibilità, indipendentemente dal settore o dalle dimensioni, salvo rare eccezioni.

Ciò significa che molte aziende che prima non si consideravano interessate dovranno riesaminare attentamente la loro situazione e prepararsi ad adeguarsi alla normativa.

La nuova legislazione stabilisce l’obbligo di adeguare sia i nuovi prodotti e servizi digitali che quelli già esistenti, entro termini che variano a seconda della natura e dell’anzianità di ciascuno.

In questo contesto, è fondamentale che le imprese non diano per scontato di essere esenti da questi obblighi. L’accessibilità del web non è più una questione facoltativa o limitata alle grandi aziende: diventa una sfida trasversale che riguarda la stragrande maggioranza del tessuto imprenditoriale europeo.

Settori strategici con requisiti specifici

Alcuni settori devono far fronte a requisiti particolari a causa della loro importanza nella vita quotidiana. Il commercio elettronico deve garantire processi di acquisto accessibili, con informazioni percepibili e una navigazione funzionante sulle proprie piattaforme digitali.

Il settore bancario e dei servizi finanziari deve garantire che tutti i servizi offerti ai consumatori, comprese le applicazioni e il sito web, siano completamente accessibili.

Il settore dei trasporti presenta sfide uniche, poiché i siti web, le applicazioni, i biglietti elettronici e i terminali interattivi dei servizi aerei, ferroviari, marittimi e stradali devono rispettare rigorosamente la normativa.

Altri settori come le telecomunicazioni, i servizi di comunicazione audiovisiva, la fornitura di elettricità, acqua e gas, nonché le agenzie di viaggio sono anch’essi specificamente contemplati dalla legislazione.

Calendario di attuazione e scadenze critiche

Date chiave del quadro europeo

Il punto di svolta definitivo arriverà il 28 giugno 2025, quando l’European Accessibility Act entrerà pienamente in vigore in tutti i paesi dell’Unione Europea.

Questa direttiva, nota anche come Direttiva (UE) 2019/882, ha seguito un processo graduale: il 28 giugno 2022 era il termine ultimo entro il quale tutti gli Stati membri dovevano integrare l’EAA nella propria legislazione nazionale, mentre la stessa data nel 2025 segna il momento in cui gli organismi di controllo inizieranno a far rispettare la normativa.

Anteprima guida EAA pagina 1

Requisiti tecnici e standard di conformità

Standard WCAG come base tecnica

Il pilastro tecnico di ogni normativa sull’accessibilità web è lo standard WCAG, attualmente nella versione 2.2, anche se la legislazione continua a fare riferimento ufficiale alla versione 2.1.

Questo standard stabilisce 86 criteri suddivisi in tre livelli di conformità: Livello A (requisiti di base), Livello AA (obbligatorio per legge in Europa e in Spagna) e Livello AAA (auspicabile ma non richiesto dalla legge).

La legislazione europea richiede specificamente la conformità al livello AA, il che significa soddisfare tutti i criteri dei livelli A e AA per essere conformi alla normativa.

È fondamentale ricordare che il W3C ha sottolineato che la conformità ai requisiti delle WCAG 2.2 garantisce la piena conformità agli standard stabiliti nelle WCAG 2.1.

Norma UNE-EN 301549 e requisiti aggiuntivi

La norma europea EN 301549:2021 specifica i requisiti funzionali di accessibilità applicabili ai prodotti e servizi TIC. 

Sebbene si basi principalmente sulle WCAG 2.1, include requisiti aggiuntivi che vanno oltre questo standard, pertanto la conformità alle WCAG 2.1 non garantisce automaticamente la conformità a questa norma.

Dichiarazione di accessibilità e trasparenza

Dal 2018, i siti web devono includere una dichiarazione di accessibilità obbligatoria che a sua volta deve essere accessibile da tutte le pagine del sito, aggiornata ogni anno a settembre, includere il livello di conformità, i contenuti non accessibili, la data e i metodi di valutazione e fornire un meccanismo di reclamo affinché gli utenti possano segnalare eventuali barriere.

Accessibilità web obbligatoria: un cambiamento significativo nell’ecosistema digitale

La trasformazione dell’accessibilità web da raccomandazione a obbligo legale rappresenta uno dei cambiamenti più significativi nell’ecosistema digitale europeo.

Questa evoluzione non solo stabilisce un quadro normativo più rigoroso, ma riconosce anche l’accessibilità digitale come un diritto fondamentale nell’era della digitalizzazione.

Le organizzazioni che si adeguano in anticipo a questi requisiti non solo eviteranno sanzioni economiche significative, ma si posizioneranno anche favorevolmente in un mercato che valorizza sempre più l’inclusione e la responsabilità sociale d’impresa.

Il successo nell’attuazione di queste misure richiederà un approccio globale che combini aspetti tecnici, legali e organizzativi, ma il risultato sarà un ambiente digitale più inclusivo e accessibile a tutti i cittadini europei.